A tu per tu con… Giorgio Perego

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L’intervista al numero 4 neroverde

Giorgio Perego arriva a Castellanza nel 2019, e nel corso delle stagioni il giovane mediano 2001 è riuscito a conquistarsi un posto da titolare praticamente inamovibile.

GLI ANNI A CASTELLANZA E IL RINNOVO
“Dopo tre stagioni a Castellanza – racconta Giorgio Perego – continuo a trovarmi bene. Quest’estate, dopo la splendida annata dello scorso anno, c’è stata l’opportunità di intraprendere nuove avventure, ma il direttore, il presidente e la Castellanzese tutta mi hanno voluto fortemente e ho subito deciso di restare. Il rinnovo per me è significato soltanto una cosa fiducia da parte della società e nel progetto; questa fiducia nonostante l’inizio del campionato non si è assolutamente andata a perdere. Castellanza è un ambiente che ti dà tutto: strutture, attrezzature e figure professionali per lavorare al meglio; è una società che davvero non ci fa mancare nulla”.

LA STAGIONE 2021/22
Pochi giri di parole da parte del mediano neroverde: “Sono a Castellanza da tre anni e da tre anni l’inizio è sempre difficile. So perfettamente che il direttore crea sempre squadre competitive, che all’inizio vengono messe in discussione, ma la squadra c’è ed è formata da giocatori di qualità. A inizio anno c’è bisogno di conoscersi, e di capirci in campo e fuori”. Anche la filosofia di Perego è chiara: “Secondo me quando perdi cambia sempre qualcosa, è bello abituarsi a non perdere e quindi, dopo la gara con il Legnano, abbiamo già voglia di riscattarci e ripartire. Non deve mancare grinta e voglia di ripartire: abbiamo tanti scontri diretti, anche se è prematuro chiamarli così a novembre, ma la classifica è quella e dobbiamo risalire la china”. E in merito alla prossima sfida Perego continua: “Crema? La classica partita da 6 punti che ci può ridare entusiasmo, sono sicuro che la prestazione ci sarà, domenica c’è solo un risultato”.

IL CAPITANO DEI GIOVANI
“Mi chiamano anche il capitano dei giovani, e mi piace questo diciamo compito di intermediario fra giovani e giocatori di esperienza. Mi interfaccio tanto con i 2002 e 2003 che sono stati fermi tanto a causa del covid, è bello dare consigli e perché no anche riceverne. C C’è un grande rispetto in squadra, ho tanti compagni da cui imparare, sia vecchi che giovani”.

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