Una storia infinita: il Vado

La storia del nostro prossimo avversario

Se si parla di successi all’ultimo respiro non si può di certo escludere il prossima avversario della Castellanzese, il Vado, prima formazione a sollevare la Coppa Italia nell’ormai lontano 1922. Fa strano pensare che allora, in quella che fu la prima edizione del torneo tricolore, poteva iscriversi gratuitamente solo chi aveva un campo recintato. Ma non è finita qui, le società che giocavano sul proprio campo dovevano garantire un risarcimento di cento lire alla FIGC, che si occupava dell’organizzazione, e addirittura rimborsare il viaggio in treno degli avversari.

Insomma, Il Vado con grande capacità imprenditoriale giocò addirittura cinque gare al Campo di Leo, terreno di gioco che ora è lo Stadio Chittolina, laddove la Castellanzese ha cominciato il proprio secondo viaggio in Serie D. I rossoblù riuscirono ad imporsi con l’Udinese per l’appunto all’ultimo respiro, precisamente al 118’ minuto della finalissima. Il gol decisivo porta la firma di Felice Levratto, che permise ai suoi di sollevare la prima Coppa Italia della storia, per poi nel 1924 partecipare alle olimpiadi di Parigi.