Roncari non vede l’ora

Le parole di mister Roncari prima del match contro il Verbano

Benvenuto mister, siamo allo sprint finale. La squadra è pronta?
Sicuramente sì, siamo pronti a giocare e non vediamo l’ora che arrivi il 22 aprile. In queste due settimane di pausa abbiamo ricaricato le pile, ci siamo allenati in modo diversificato. Ho dato un giorno in più di vacanza lo scorso weekend. Abbiamo fatto tutto il possibile per recuperare le energie fisiche, sapendo che la fretta non è mai buona consigliera. Insomma lo abbiamo visto nelle scorse settimane. Spesso la troppa voglia di giocare a tutti i costi, come nel caso della partita con il Mariano, ci è costato caro in termini di punti. Perciò abbiamo preso bene questa pausa. La partita con il Verbano era quella che ritenevo decisivo e così sarà.

Su cosa avete lavorato nelle due settimane di sosta?
Nell’amichevole con il Monza abbiamo tenuti ritmi buoni, abbiamo affrontato la partita con il giusto impegno e tutti hanno dimostrato di voler esserci. A partire da Diaferio che ha fatto ben quattro gol e con lui tutti gli altri che hanno dato segnali più che positivi in vista delle ultime due partite. Ma questo accade in ogni allenamento e finora la squadra ha sempre risposto presente. Confido nella voglia, nella determinazione dei miei ragazzi.

 

Che partita sarà quella contro il Verbano?
Come avevo previsto questa sarebbe stata la partita decisiva. Sarà una partita nervosa. Noi abbiamo un piccolo senso di rivalsa per l’andata e sono sicuro che il Verbano farà una grande partita. Sarà una partita tirata perchè loro sono una buona squadra, ma le nostre motivazioni dovranno essere più forti. 

C’è tanta attesa per la partita contro il Verbano che potrebbe voler dire ‘vittoria del campionato’. Come si prepara la squadra ad un appuntamento del genere?
Credo che la serenità sia alla base di tutto. Siamo sempre stati sereni tutto l’anno e non ho mai caricato di pressioni dannose i ragazzi. Questo non vuol dire non essere presenti sempre, in ogni momento. Significa che la squadra per raggiungere certi obiettivi si deve abituare a stare sul pezzo e a non mollare mai. L’allenamento è più mentale, un’ottimizzazione continua della capacità di concentrarsi e di fare le cose giuste al momento giusto. La riprova della nostra crescita sono i risultati. Direi che questa pausa è servita per arrivare al 100%.

A Villanterio dopo un primo tempo complicato la Castellanzese è rientrata in campo e ha ribaltato la partita con rabbia. E non è la prima volta che succede…
La squadra ha orgoglio. Possiamo parlare di molte partite che lo dimostrano, non ultima quella con l’Accademia Pavese. Molte situazioni non ci hanno fatto bene, ma non abbiamo mai ridotto la pressione o tirato indietro la gamba. Le nostre partite non le hanno perse le altre, ma le abbiamo vinte noi.

Resta un pò di rammarico per alcune occasioni perse?
E’ evidente che se avessimo fatto ciò che ci hanno impedito di fare a Lazzate. Forse lì il campionato potevamo chiuderlo prima. Sono tornato a casa con il rammarico di aver sbagliato qualche gol di troppo e soprattutto per le decisioni arbitrali, per gli episodi. Nel girone di andata la squadra si è espressa in maniera importante sotto tutti gli aspetti in molte occasioni. Con il Fenegrò, con la Varesina, con il Busto ecc. Ci aspettavamo che il campionato si complicasse, ma il margine di nove punti ci ha dato una mano. Siamo sempre riusciti a rialzarci. Non mi sono mai preoccupato più di tanto, sempre tanto rispetto verso gli avversari, ma ho sempre avuto fiducia nei miei ragazzi. E se faremo bene il nostro dovere nulla ci impedirà di raggiungere il sogno. Sarebbe bello regalare ai tifosi e società la vittoria del campionato in casa. 

Che squadra è la Castellanzese oggi rispetto all’inizio del percorso a settembre?
E’ una Castellanzese diversa che mano a mano si è consolidata. Siamo diventati gradualmente la squadra da battere e si è inserito nella mente di tutti noi l’aspetto conservativo. Abbiamo cercato di non buttare all’aria ciò che avevamo costruito senza dover per forza vincere sempre. Siamo sempre stati liberi psicologicamente e per questo devo ringraziare la società. Necessito dell’ultimo sigillo. 

Il momento più significativo della sua prima stagione neroverde
Indubbiamente la vittoria in casa con il Varese che ha dato lustro alla nostra squadra, ai ragazzi e alla società. Penso che quella sia stata la partita più significativa per un sacco di motivi, per come l’avevamo preparata, per l’atmosfera in campo e fuori e per il risultato storico.

Perchè la Castellanzese deve vincere il campionato?
Perchè una squadra che ha fatto il nostro cammino non può che vincere.