“Desiderio per il 2020? La salvezza in neroverde”

#ATUXTU con il centrocampista neroverde Stefano Mauri

Esistono quei giocatori in grado di “pulire” ogni pallone e offrire sempre il miglior suggerimento al compagno quasi come se fosse un gioco da ragazzi. Quando la palla finisce tra i piedi del numero dieci neroverde la sensazione è proprio quella: la sfera di gioco da complicata diventa geniale e qualcosa, spesso di grande, accadrà. Stefano Mauri, con lui  la manovra della Castellanzese s’illumina.

Benvenuto Stefano. Tu sei uno dei veterani di questa squadra. Al tramonto del girone di andata ti riproponiamo una domanda che circola da qualche settimana: qual’è la Castellanzese oggi?
E’ quello che ci siamo chiesti anche noi, perché quando riesci a fare un certo tipo di partite, in cui vinci con largo scarto e poi una settimana dopo fai un passo indietro è normale che sorga e si discuta. Non possiamo essere quelli ogni tre partite. Chi ci ha visto ha capito, e noi stessi lo abbiamo realizzato, che in troppe partite abbiamo lasciato sul campo punti importanti. Però credo che questa squadra abbia le carte in regola per salvarsi. A parte le prime due, le altre sono tutti quasi sullo stesso livello: questo ci da la forza di andare a avanti e dire che possiamo, anzi dobbiamo fare un girone di ritorno migliore.

Cosa è mancato alla Castellanzese in quelle partite che hai citato?
Ci è mancato il gol. Ci sono state partite in cui la palla entrava ad occhi chiusi. In altre occasioni la devi buttare dentro. Invece troppo spesso noi per fare un gol dobbiamo creare il doppio degli avversari. Oltre ad essere cinico davanti, poi dietro non devi far passare nulla. Una volta in vantaggio devi chiudere la partita e portarla a casa e noi ci siamo riusciti poche volte finora. Sono piccole cose che possono fare la differenza. Lo fortuna è che si può migliorare.

Come scende in campo una squadra che molto spesso ha offerto buone prestazioni, ma non è riuscita a portare a casa ciò che meritava?
È logorante perché ogni domenica pensi e dici che devo portare a casa i punti. Poi ti ritrovi di nuovo a farti rimontare o recuperare. Però siamo lì, la salvezza non è lontanissima e quello ti da forza.

Domenica c’è il derby con il Legnano in cui la Castellanzese ha dimostrato negli ultimi anni di saper fare male. Una buona prestazione al Mari potrebbe scatenare la scintilla giusta?
Se dovesse andare bene e sarebbe una bella botta di fiducia. Loro sono una delle squadre più forti. Darebbe tanta forza per il girone di ritorno. Noi conosciamo le nostre qualità. Andiamo sereni per giocarcela. Noi scendiamo in campo senza dimenticare la nostra posizione in classifica. Poi una volta che siamo in campo si gioca alla pari.

Il compagno che più ti ha sorpreso in neroverde
Banfi mi ha sorpreso fin dall’inizio perché sembra molto più maturo rispetto all’età che ha. E’ un ragazzo serio che sa giocare a calcio, e questo non è così scontato.

Quando e come hai scelto di trasferirti alla Castellanzese?
Ho fatto due anni a Carpaneto dove mi sono trovato molto bene, niente da dire, poi però è arrivata l’offerta della Castellanzese e ho preferito avvicinarmi a casa. Sono di Milano e non ho mai giocato qui nei dintorni, conoscevo qualche compagno e mi hanno sempre parlato bene di questa società. Ho avuto la conferma di tutto ciò quando mi sono trasferito qui perché mi trovo bene, nonostante la stagione tra alti e bassi.

Il ricordo del tuo 2019 e un desiderio per il prossimo anno
Sicuramente la vittoria contro il Modena in casa per 3-0 quando ero ancora nella Vigor Carpaneto, perché giocare e vincere in uno stadio così con una squadra tanto importante è qualcosa che ti riempie di orgoglio. Spero che nel 2020 il ricordo più bello possa essere la salvezza con la Castellanzese.