Colnaghi: “Sono un portiere classico. La D mi ha fatto crescere”

#ATUXTU con il portiere neroverde Christian Colnaghi

In fondo da laggiù, tra i pali, sembra tutto diverso. La visione del campo schiacciato di fronte a te che sembra diventare una discesa per l’attaccante che ti si fa incontro, un percorso impervio per te che senza paura devi accettare la sfida e difendere in ogni modo quel luogo sacro, marcato da una linea ed una rete appesa ai tre legni là dove comandi solo tu. Scopriamo meglio la suggestiva vita del portiere attraverso le parole del nostro Christian Colnaghi. 

Benvenuto Christian. Parliamo subito di te e del tuo ruolo, quello del portiere. Era il tuo sogno da bambino?
Sincermente no, quando inizi a giocare a calcio e sei ancora molto piccolo difficilmente parti con l’idea di fare il portiere, diciamo che un pò ti ci mettono in quel ruolo. Poi capita che ti piace come è successo a me perchè un ruolo in cui hai molte responsabilità: è vero, è molto brutto essere portieri quando la partita va male e subisci gol, ma allo stesso modo fare una parata decisiva e salvare il risultato di una gara è una grande emozione.  

Raccontaci come si svolge la settimana di allenamenti del portiere.
Cominciamo con solito il martedì si lavora molto sulla forza, ci concentriamo soprattutto su quella esplosiva. Da mercoledì cominciamo ad allenarci anche con la palla e poi si fanno anche le partitelle a tutto campo con tutta la squadra. Mister Castelli però ci prepara anche dal punto di vista mentale, questo è un aspetto a cui lui, che ha allenato squadre importanti, da molta importanza e su cui è molto preparato. 

Con Mister Mazzoleni come ti trovi?
E’ un allenatore eccezionale e questo si è capito fin da subito, dal primo giorno di allenamenti con lui. Ovviamente alla domenica ci sono delle scelte da fare, ma lui durante tutto l’arco della settimana mi dimostra grande fiducia ed è in grado di coinvolgermi sempre, aiutandomi a crescere. 

Che rapporto hai con il tuo compagno di ruolo Mirko Alìo? Che differenze ci sono tra di voi? E cosa gli ruberesti?
Molto bene, è un bravo ragazzo come tutti del resto in questa squadra. Tra di noi c’è una sana rivalità, ma cerchiamo di aiutarci anche perchè abbiamo caratteristiche diverse: io penso di essere un portiere più tradizionale che si focalizza molto sull’aspetto tecnico; Mirko invece ha nella difesa della porta una delle sue migliori qualità, riesce sempre a chiuderti lo specchio e questo è qualcosa che a me manca. In allenamento cerco sempre di studiare i suoi movimenti e provare a rubargli un pò il mestiere.

Con il mercato estivo la Castellanzese ha scelto di puntare molto su due giovani portieri di belle speranze. Hai percepito questa voglia di investire su di voi da parte della società?
Direi proprio di sì. Si è percepito fin dall’inizio la voglia di darci fiducia da parte della società. Già a fine dello scorso campionato sono stato contatto dal direttore Asmini, più volte in una settimana. Se non ricordo male mi chiamò tre volte in sette giorni. Ha insistito molto per avermi qui e sono assolutamente contento della mia scelta perchè l’ambiente è molto serio, preciso e puntuale sotto tutti i punti di vista.

Spesso durante le partite vi vediamo esultare per una parata. E’ un modo per caricare la squadra?
Assolutamente sì, è fondamentale far sentire ai compagni la nostra presenza sempre, in ogni momento della partita. E’ un modo per dare loro fiducia in momenti complicati.

Nonostante la tua  giovanissima età, puoi vantare una discreta esperienza nella categoria. Cosa fa la differenza in Serie D? 
Fare il salto di categoria mi ha permesso di crescere molto e in fretta. Dall’esperienza dello scorso anno al Cavenago Fanfulla, in cui l’obiettivo di squadra era quello della salvezza, ho capito che tra questa e le altre categorie c’è una differenza abissale. In questa Serie D è meglio pensare partita per partita. Bisogna darsi dei piccoli obiettivi da raggiungere, senza fare l’errore di proiettarsi troppo avanti e perdere di vista il presente. 

Per chiudere, parliamo anche di Castellanzese: domenica arriva un altro scontro decisivo per la classifica con il Caravaggio. Che partita sarà?
Sarà sicuramente un’altra partita difficile che affronteremo come sempre senza paura. E’ uno scontro diretto perciò in cui i punti valgono doppio. Sappiamo che loro arrivano da una bella vittoria con la Folgore e vorranno continuare a fare bene. Noi però andiamo in campo per fare il nostro dovere e cercare di portare a casa i punti che ci servono. per la salvezza che è nelle nostre corde, senza dubbio.