Alla scoperta degli Allievi 2003

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Il focus settimanale sul nostro Settore Giovanile, oggi scopriamo il mondo degli Allievi 2003.

‘La tecnica è l’ortografia di un calciatore’. Frase manifesto della filosofia calcistica di Omar Stefani, mister dei 2003 reduci da un’ottima vittoria conquistata contro il Canegrate che li ha proiettati ai piani alti della classifica. Esattamente al quinto posto, alle spalle delle quattro milanesi, le quattro favorite. “Siamo una squadra nuova e giovane, dei giocatori degli scorsi anni ne sono rimasti pochi. In breve tempo abbiamo dovuto amalgamare un gruppo intero e il lavoro che stiamo facendo è proprio questo: mettere insieme un gruppo che gioca insieme da nemmeno due mesi. E i ragazzi sono stati bravi ad interpretare ognuno il loro ruolo. Non nascondo che abbiamo diverse difficoltà e lacune da colmare, ma credo che abbiamo dei margini di miglioramento importanti. Il nostro piazzamento è sorprendente e sinceramente c’è anche un pochino di rammarico per alcuni punti persi per strada, ma  penso facciano parte del percorso di una squadra nuova“. 

Un percorso appena cominciato, molto bene tra l’altro, per i 2003 che non sembra per nulla in discesa. Il campionato è tutto fuorché squilibrato: le quattro milanesi – Aldini, Masseroni, Accademia Inter e Seguro – non hanno ancora fatto il vuoto, e probabilmente sarà difficile per loro ammazzare un girone dove una vittoria ti regala uno slancio pazzesco verso la vetta, ma una sconfitta può farti sprofondare all’istante.

Mister Stefani lo sa bene ed è proprio così che sta preparando il definitivo salto di questi ragazzi da una categoria come quella dei Giovanissimi ad una delicatissima come quella degli Allievi: “Innanzi tutto il livello psicologico è importante. Disputiamo un campionato regionale, con promozioni e retrocessioni, e non tutti i miei giocatori hanno la concezione di questo campionato che ha degli obiettivi predefiniti. Poi anche la preparazione atletica cambia. L’intensità e la programmazione cambiano. Il calcio dei giovanissimi è un pò più confusionario, con tutto il rispetto, di quello degli allievi. Ed è giusto che sia così perché è bisogna lavorare sulla tecnica di base per arrivare al meglio alla nostra categoria. Gli allievi sono una categoria fondamentale per una società. Bisogna sviluppare le competenze tecniche individuali prima di arrivare a questa categoria dove ci si organizza tatticamente“.

Appunto la tecnica è l’ingrediente fondamentale “se un calciatore non è pronto tecnicamente farà fatica salendo di categoria“. E nel processo di crescita però un allenatore non può sentirsi escluso: “Penso che un allenatore debba saper adattarsi alla squadra. Quest’anno mi sono accorto che per i valori della rosa il modulo che ho sempre usato 4-3-3 non poteva funzionare. L’allenatore non deve avere una linea unica perché nel calcio non si smette mai di imparare. Deve essere intelligente e capire la caratteristiche della propria squadra. completo ed equilibrato. Ed è lo stesso che chiedo ai miei giocatori“. 

Sul futuro, meglio non sbilanciarsi, ma mister Stefani tiene a sottolineare due aspetti che fanno la differenza all’interno di una società come quella neroverde: organizzazione e fiducia nell’allenatore. “La Castellanzese ha la capacità di metterti a tuo agio quando le cose vanno bene, ma soprattutto nei momenti di difficoltà. E’ una società con la s maiuscola che ti permette di lavorare la meglio”.